Tutto quello che devi sapere sulle cambiali

Tutto quello che devi sapere sulle cambiali

Chi ha qualche conoscenza economica e finanziaria avrà sicuramente sentito almeno qualche volta parlare di cambiali. La cambiale è un titolo di credito noto nel contesto del commercio via mare e via terra che ultimamente ha conosciuto una nuova alba grazie alla possibilità di inserimento nella sottoscrizione dei contratti di prestiti e finanziamenti, conosciuti per l’appunto con il nome di prestiti cambializzati. In questi prestiti, il rimborso non avviene infatti tramite le semplici rate mensili, ma attraverso la compilazione e la firma, oltre naturalmente al pagamento, delle cambiali.

La cambiale: norma e tipologie

La cambiale è stata istituita attraverso la cosiddetta legge cambiaria tramite il regio decreto del 14 dicembre 1933, numero 1669. La cambiale secondo questa legge deve contenere alcune informazioni, tra cui:

  • l’ordine di pagamento di una certa somma;
  • il nome, il luogo e la data di nascita del debitore;
  • l’indicazione della data di scadenza;
  • il luogo di pagamento;
  • il nome del creditore, ovvero di colui che beneficia del pagamento;
  • l’indicazione della data e del luogo in cui la cambiale è stata emessa;
  • la sottoscrizione del traente, ovvero di colui che ha emesso la cambiale.

Esistono oggi più tipologie di titoli cambiari, e le più conosciute sono essenzialmente due. La cambiale può essere emessa come cambiale tratta oppure come cambiale pagherò. La cambiale tratta è costituita da un ordine di pagamento che il traente concede al debitore in modo tale che il creditore ne possa giovare dal punto di vista economico. La cambiale pagherò prevede invece l’emissione del titolo da parte del debitore che appone la sua promessa di pagamento in forma scritta a favore del creditore.

Come si compila una cambiale

La cambiale è un titolo di credito destinato alla circolazione all’interno del flusso commerciale. Deve essere compilata in modo preciso con tutti i dati richiesti: tra questi troviamo i propri dati personali, ovvero nome, luogo e data di nascita, e anche il codice fiscale del trattario, ovvero di colui che si impegnerà a rimborsare la liquidità ottenuta in prestito. Bisogna anche precisare la data di scadenza del pagamento e il nome del soggetto beneficiario, ovvero del creditore. Se manca uno di questi dati, il documento cambiario non ha valore di cambiale. La cambiale dispone anche di un retro che deve essere compilato tramite l’applicazione dell’imposta di bollo e della cosiddetta girata, che include il nome del giratario, la data e la firma del garante.

Cosa succede se non pago una cambiale

La cambiale è una forma di rimborso per prestiti e finanziamenti ideale per coloro che non hanno una situazione lavorativa o economica idilliaca. In caso di insolvenza economica del debitore, il creditore ha la possibilità di svolgere alcune azioni a suo favore e a sua tutela. Tra queste troviamo:

  • l’azione diretta o il pretesto, che può andare a ricadere sul debitore e anche su eventuali garanti;
  • l’azione di regresso, che deve essere presentata entro 12 mesi dal protesto; tramite l’azione di regresso si richiede il versamento della somma di denaro non riscossa in aggiunta alle spese degli interessi previsti;
  • la riscossione forzata della somma di denaro indicata sulla cambiale, attraverso azioni di pignoramento dei beni posseduti dal soggetto debitore.

Vantaggi e svantaggi dei prestiti cambializzati

I prestiti cambializzati hanno sicuramente il vantaggio di essere adatti per tutti coloro che sono cattivi pagatori, a patto però che non abbiano dei protesti a carico. Un altro vantaggio di questo tipo di prestito è legato alla flessibilità e all’elasticità del rimborso del prestito stesso.

È possibile anche ridiscutere i termini di rimborso del finanziamento in caso di difficoltà economica, dato che le cambiali emesse possono essere rinnovate anche per più volte, anche con lo scopo di provare ad abbassare l’importo della rata mensile da rimborsare. La cambiale tuttavia è anche piuttosto rischiosa: essendo un titolo esecutivo, in caso di insolvenza economica, la banca può scegliere di renderlo operativo e procedere con il pignoramento dei beni del debitore.