I Wine Club tra innovazione e tradizione, il nuovo trend nel mondo del vino

I Wine Club tra innovazione e tradizione, il nuovo trend nel mondo del vino

Innovare, il mantra nel mondo del vino online

A causa della pandemia molte vinerie, enoteche ed in generale locali in cui viene proposto il vino hanno dovuto chiudere i battenti. In Italia come nel resto del mondo. Questo ha portato un settore da vari miliardi di euro annuo a doversi reinventare, tentando di innovare anche i sistemi di vendita online.

Sono nati canali di degustazione online, in cui tipicamente un produttore apre una stanza su Zoom e illustra i propri prodotti a coloro che hanno sottoscritto il webinar.

Accanto a queste degustazioni smart sono nati, e si stanno affermando prepotentemente, i wine clubs.

Cosa sono i Wine Clubs

I Wine Clubs sono una sorta di associazione online di amanti del buon vino, che sottoscrivendo un abbonamento, di diverse tipologie e cadenza, ricevono a casa delle Box Vino da degustare e condividere. Un modo certamente molto divertente e curioso di migliorare le proprie conoscenze in ambito enoico.

Nella maggior parte dei casi questi abbonamenti vino, come ci spiega Apewineboxes.com, leader del settore, riguardano cantine di nicchia difficilmente reperibili su internet che offrono un prodotto artigianale di grande qualità, magari proveniente da località ancora poco conosciute e per questo super interessanti.

Indagine di Wine Monitor

Wine Monitor è un sito specializzato nell’analisi di tutto ciò che concerne il mondo del vino, con un focus particolare all’Italia.

Nel 2019 solamente l’8% delle cantine italiane erano in procinto di aprire un wine club, mentre questo numero nel 2021 ha sfiorato il 60%.

Il pubblico potenzialmente interessato è sempre maggiore e può davvero portare incrementi di fatturato importanti a queste aziende, inoltre crea  un legame di fidelizzazione sempre molto forte con il cliente finale.

La crisi dei produttori vinicoli

Va detto che la grande crisi che ha interessato la ristorazione ed i luoghi di vendita diretta di vino al pubblico ha portato con se anche i produttori vinicoli.

Questi infatti si sono prima trovati nell’impossibilità, causa lockdown, di andare materialmente nel vigneto in un momento cruciale di crescita vegetativa, poi con i magazzini pieni di bottiglie invendute e le tasche vuote a causa delle fatture non pagate dei locali che hanno chiuso. Il discorso è ancora più vero per il 90% dei produttori italiani, aziende da meno di 10000 bottiglie annue prodotte, molte delle quali costrette a ridimensionarsi ulteriormente o a chiudere i battenti.

In questo contesto i Wine Club, che notoriamente propongono, come detto, vini di nicchia, hanno aiutato eccome.

Il trend che parte dagli Stati Uniti

In Italia i Wine Club sono una relativa novità, dato che esistono da pochi anni, ma non è così negli Stati Uniti.

Narra il mito che l’inventore di questo nuovo modello di proposta di vino sia tale Paul Kalemkiaran, un ricco farmacista armeno appassionato di vino, che oltre a rilevare numerose farmacie ne acquistò una in particolare, a Palos Verdes, che trasformo in una enoteca.

Qui propose nel 1971 Il Wine of the Month Club: ogni mese selezionava tre vini da proporre ai proprio clienti, anche a domicilio. In breve tempo questo nuovo modo di intendere l’acquisto del vino conquistò non solo la California, quanto tutti gli Stati Uniti, grazie al lavoro del figlio di Paul, Paul Junior.

Come funziona tecnicamente un Wine Club

Il Funzionamento è estremamente semplice, evidente motivo del grande successo dei Wine Club. Si sceglie un Wine Club e si sottoscrive un abbonamento.

Questo può riguardare sia la tipologia dei vini che si vuole provare, sia la cadenza con la quale si vuole ricevere la Box. Il servizio è rinnovabile, ma può essere disdetto in qualsiasi momento. Una formula vincente

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